Di e con GianFranco Berandi
e con Davide Berardi voce solista e chitarra
Giancarlo Pagliara fisarmonica – Vincenzo Pede percussioni
Francesco Salonna Contrabbasso
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA – JoakimInterFest di Kragujevac (Serbia)
PREMIO DEL PUBBLICO – JoakimInterFest di Kragujevac (Serbia)
Il desiderio di dedicare uno spettacolo a metà fra il teatro e la musica al grande Domenico Modugno nasce dal voler omaggiare un emblema del cinema, del teatro e della musica popolare italiana e, per ribadire a noi stessi, e a chiunque voglia farlo assistendovi, chi siamo, da dove veniamo, dove siamo diretti. Oltre a cantante, attore, cantautore, dalla travolgente forza interpretativa, mister Volare è stato uomo semplice e forte, umile e rivoluzionario, un esempio da seguire fermamente ancorato alla sua origine, alle sue radici meridionali mai rinnegate, anche se spesso confuse e tenute a distanza. Nella sua opera Modugno ha sempre ricordato la sua gente, quelle persone figlie dell’amara e dura terra del sudore, dai volti scuri e dalle mani incallite, quelle stesse mani che pizzicando le corde di una chitarra si sono pian piano levigate, senza mai dimenticare le passate fatiche quotidiane. Sin da principio, lungo il nostro percorso artistico, più volte ci siamo fermati ed interrogati di fronte all’opera di maestri come Modugno, Matteo Salvatore , De Filippo, Petrolini ed altri,come di fronte ad un grande patrimonio, da utilizzare come trampolino di lancio per nuove creazioni che partendo da questa tradizione popolare possano avere una forza comunicativa rinnovata e al tempo stesso un’ espressività propria ed universale. Così un po’ per gioco un po’ per sfida nasce “Io provo a volare”, drammaturgia originale, che a partire da cenni biografici di Domenico Modugno, unitamente alle suggestioni evocate dalle sue canzoni, racconta la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia pronti a affrontare ogni peripezia per realizzare il sogno di diventare un’artista, sull’onda di miti che oggi come ieri costellano l’immaginario giovanile. Ed è proprio attraverso la descrizione delle aspettative, delle delusioni, degli sforzi e degli inganni subiti da truffaldini incontri che si articola il viaggio fra comici episodi della realtà provinciale e alienanti esperienze metropolitane a caccia di situazioni favorevoli. La storia vede un custode di un teatrino di provincia (o forse il suo spirito) che ostacola, non visto, le prove di un gruppo di giovani musicisti all’interno del teatro in cui lui vive e dove ha mosso i primi passi nel tentativo di diventare un attore. Così fra racconto, musica , danza ed interpretazione, rivive episodi della sua vita di sicuro ma incompreso talento . Dopo aver provato tutte le strade possibili per riuscire a diventare un attore infatti e non essendoci riuscito, decide di fuggire nottetempo dalla propria realtà troppo piccola ed ignorante per cercare situazioni all’altezza della sua arte”! Ironia della sorte vuole che una volta giunto in città, gli incontri e gli ambienti frequentati risultano di natura diversa ma dello stesso livello della provincia. Che fare allora se non tornare al paesino, sia pur con la morte nel cuore, a fare il custode . Ma come se non bastasse , il piccolo e romantico cinema in cui aveva cullato il sogno artistico, nel frattempo è stato stuprato da restauri politici ad opera di incompetenti. Così per amore dell’arte e del proprio progetto di felicità già più volte sfumato il povero custode decide di entrare di nascosto nel teatro e pietra dopo pietra iniziarlo a demolire. Il lavoro quindi, utilizzando la figura del grande Domenico Modugno , come simulacro rende omaggio agli sforzi ed al coraggio di artisti minori, dei lavoratori dello spettacolo in genere, che, spinti da passione , costantemente si lanciano all’avventura in esperienze giudicate poco dignitose, solo perché meno visibili. In scena un attore , un cantante – attore e tre musicisti rievocano attraverso suoni, canzoni, monologhi ed immagini un viaggio che ha portato noi ragazzi all’incontro con l’artista, con i suoi personaggi e con quelli che a sua volta sono stati suoi maestri e punti di riferimento. Poesia e comicità sono gli ingredienti principali di questa ricetta che attraverso un uso sui generis della luce trasmette atmosfere emotive, suggestioni e ricordi indimenticabili cercando di risvegliare nel pubblico tutti o quasi i sentimenti di cui Modugno si fece portavoce e simbolo. Un’avventura profonda da vivere con leggerezza con la quale concederci la possibilità di un comune sogno di libertà, ad occhi chiusi e braccia spalancate, provando in un attimo a poter volare, così come Mimì potette fare, nell’attimo stesso in cui la sua voce faceva vibrare tutto il mondo, portandosi dentro tutti gli sforzi, le lacrime, i bocconi amari, assieme al calore, la tempra, le passioni ed il sangue scuro, della sua terra.
Gianfranco Berardi
si è formato artisticamente attraverso laboratori diretti da Mauro Maggioni e Marco Manchisi. Ha lavorato e lavora tutt’oggi con La Dama Bianca di Marco Manchisi; ha lavorato inoltre con la Compagnia delle Vigne in diverse produzioni. È attore nella produzione Occhi Sporchi della compagnia Sipario e Politeama della Toscana di Cascina (PI). Attualmente è direttore artistico della rassegna musicale e teatrale Sonarìa che si svolge a Crispiano (Ta). E’ coature, con Gaetano Colella, dello spettacolo “Il Deficiente” vincitore del Premio Scenario 2005. E’ coautore, sempre con Gaetano Colella, di “Popeye s.r.l.” spettacolo di cui firma anche la regia nel 2007. È autore e regista dello spettacolo teatrale Briganti. Nel 2007 dal palcoscenico è passato anche alla radio. Dal festival internazionale di Santarcangelo di Romagna agli studi torinesi della Rai. Dal 22 al 27 gennaio, alle ore 12.10, è andato in onda, su RadioDue, lo sceneggiato “Il consiglio di Cagnara”, scritto dalla coppia Berardi-Colella, per la regia di Gabriele Vacis e i suoni di Roberto Tarasco, comincia il suo percorso artistico con la partecipazione ai laboratori di formazione dell’attore tenuti da vari registi, fra i quali Antonio Minelli, del Teatro delle Vigne nel 1998, Mauro Maggioni, per il Teatro C.r.e.s.t., nel 1999 e nel 2000. Fondamentale diventa l’incontro con Marco Manchisi, del teatro di Leo De Berardinis, dal 2001 ad oggi. Ha lavorato dal 2001 al 2003 con Marco Manchisi nella produzione “Viaggio di pulcinella alla ricerca di Giuseppe Verdi”. Dal 2003 ha iniziato un percorso di produzione propria in qualità di attore, autore e regista durante il quale ha scritto diretto ed interpretato, diversi lavori, 2 dei quali premiati in concorsi per giovani emergenti: “Briganti”, spettacolo vincitore del Festival di Lugano nella sezione per la nuova drammaturgia, “L’Altro Festival” – prima edizione – ottobre 2005; “Il Deficiente”, spettacolo vincitore del premio Scenario X edizione – giugno 2005. Ha lavorato come autore dell’opera “Cagnara sul colle” per Rai Radio Due nella serie “Luoghi non comuni” trasmessa nel gennaio 2006. Autore e regista ed attore ne “Popeye s.r.l.”, produzione Teatro C.r.e.s.t. (2007). Ha fondato con Gabriella Casolari la compagnia “Corte dei Miracoli” nel maggio 2008.