Mentre continua con grande successo la manifestazione Racconti in tempo di peste, nata dalla creatività dei registi Corrado d’Elia e Sergio Maifredi, all’indomani dell’emergenza sanitaria che ha portato alla chiusura dei teatri, ecco prendere naturalmente piede, arrivati a metà del ciclo di incontri, con quasi 10 mila follower e 225 mila visualizzazioni, con cinque appuntamenti a cadenza settimanale dedicati al teatro in diretta sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/raccontiintempodipeste/ con i grandi protagonisti del mondo dello spettacolo, siano essi organizzatori, direttori di teatri, autori, giornalisti, compagnie, maestranze o artisti.
Si comincia venerdì 24 aprile alle ore 18.30 con Maifredi e d’Elia in dialogo con Claudio Collovà, attore e regista, direttore artistico delle Orestiadi di Gibellina dal 2010 al 2017; Matteo Negrin, progettista e manager della cultura, direttore della Fondazione Piemonte dal Vivo; Oliviero Ponte di Pino, giornalista e critico teatrale.
Il secondo appuntamento è mercoledì 29 aprile alle ore 20 con Maifredi e d’Elia in dialogo con Eugenio Barba, Julia Varley da Hostelbro (Danimarca) e Andrea Porcheddu, giornalista e critico teatrale.
Le parti del teatro dunque, impegnate tutte insieme in un confronto vivace, in un dialogo serrato e concreto che punta non solo ad immaginare ma anche e soprattutto a porre le basi per la costruzione del teatro del prossimo futuro.
Un confronto di opinioni, di modelli di riferimento, di utopie e di necessità, che partirà dalle proposte dei politici, fino ad arrivare alla voce di chi, il teatro lo vive ogni giorno, conoscendone dunque a pieno peculiarità, esigenze e bisogni.
Un dialogo necessario, non solo per dare risposte ai lavoratori dello spettacolo in questo momento di incertezza assoluta, ma anche e soprattutto per iniziare a costruire nuove logiche e nuove strade che ribadiscano il fondamentale ruolo dell’Arte e della Cultura nella vita di tutti i giorni, quale strumento di reazione al presente e di costruzione del futuro.
Siamo immersi in un momento epocale, un 11 settembre – dicono Maifredi e d’Elia – che si consuma lentamente: il come venirne fuori va trovato insieme. Le capacità, le idee dei teatranti vanno condivise per arrivare alle soluzioni, ribadendo con forza, oggi più̀ che mai, la centralità̀ del palcoscenico e di chi vi sta sopra e accanto.
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