La neonata compagnia Bribude Teatro
presenta il debutto nazione del suo nuovo spettacolo, quarto appuntamento della micro-rassegna “I teatri del Sacro” al Teatro Oscar di Milano. Un progetto ancora inedito nato alla fine del 2019 che proprio quest’estate è stato tra i sei finalisti del Premio Scenario. Si è aggiudicato inoltre la vittoria del bando di residenza di produzione Teatri del Sacro, un’iniziativa promossa da Federgat in collaborazione con deSidera Teatro Oscar con l’obiettivo di offrire una possibilità di ripartenza alle nuove generazioni di artisti. Quest’opera ci restituisce ogni sfaccettatura di come oggigiorno viviamo il lutto, parlandoci del suo lato spirituale, rituale ed emotivo senza però tralasciare anche di tutti gli interessi economici, burocratici e sociali che vi girano attorno.Compagnia Bribude Teatro
Regia collettiva Bribude Teatro e Athos Mion
Con Marko Bukaqeja, Isabella Rizzitello e Sebastiano Bronzato
Drammaturgia di Mattia Michele De Rinaldis
Con il con il contributo di Federgat Teatri del Sacro – Industria Scenica, spazio Everest Vimodrone (MI)
Celebrare un rito funebre è una consuetudine che da sempre definisce la nostra natura di esseri umani. Seppellire i morti ci ha distinto dagli animali, è stato ciò per cui Antigone ha sacrificato sé stessa, è scritto nero su bianco tra le opere di Misericordia della Bibbia. Il rito funebre creava una comunità senza la comunicazione, mentre oggi siamo in balia della comunicazione senza comunità. La scomparsa del rito comporta una lenta esclusione della morte dal dibattito pubblico e personale dell’individuo. Ogni materiale proposto si presenta come un tentativo di approccio al lutto, nel contesto di un generale impoverimento di senso della nostra ritualità occidentale. Ma oggi che cosa vuol dire onorare i defunti? Nel complesso macchinario sociale, burocratico ed economico moderno, al mercato libero delle onoranze funebri, fatto di campagne marketing e funerali alternativi, si contrappone la sorte riservata agli insepolti: immigrati dall’identità sconosciuta, senzatetto, defunti di cui nessuno può occuparsi. Alla solennità del rito, si contrappongono le dinamiche della società capitalistica e le leggi del consumismo. Materiali per la morte della zia vuole essere un confronto con tali contrapposizioni indagando e anche dissacrando il nostro rapporto con la morte all’interno della crisi di valori contemporanea. Il lavoro parte da una drammaturgia divisa in nove quadri privi di una trama e di una forma comune, legati tra loro da un unico elemento: una zia venuta a mancare. Ogni quadro è un materiale che apre molteplici scenari sul nostro rapporto con la morte, attraverso personaggi e situazioni via via sempre differenti: preti alle prese con un funerale generico, agenti di pompe funebri in concorrenza tra di loro, attori intenti a trasformare il teatro in un rituale sacro… Anche la zia defunta cambia forma di quadro in quadro, diventando ora un’immigrata in attesa di sepoltura, ora una salma su cui vendere e lucrare, ora una defunta emarginata in preda ai processi burocratici… Quadro dopo quadro, il mosaico che si compone porta ad un’unica domanda: di fronte ad un lutto, davanti alla morte, che cosa è davvero necessario?
Gli incontri di approfondimento si terranno ogni sera di spettacolo, alle ore 19.00, al Teatro Oscar.
Ai partecipanti verrà riconosciuto l’accredito per l’acquisto del biglietto speciale a 10 €.
BIGLIETTERIA
biglietteria@oscar-desidera.it
Biglietti 18/15/10 euro
Abbonamento stagione 150 euro
Abbonamento prima parte 60 euro
BIGLIETTERIA ONLINE: Vivaticket.it
BIGLIETTERIA DEL TEATRO: apre da 1 ora prima l’inizio dello spettacolo