L’ultimo capitolo del “Trittico ricomposto” diretto da Michele Mariotti, celebra i 50 anni dalla scomparsa di Dallapiccola, dal 23 aprile al 2 maggio a Roma
Con Suor Angelica di Giacomo Puccini e Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola in scena dal 23 aprile al 2 maggio al Teatro Costanzi, si conclude il Trittico contemporaneo, ultimo appuntamento del trittico “ricomposto” ideato da Michele Mariotti, Direttore musicale dell’Opera di Roma, in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago.
Il dittico, che segna il debutto capitolino del regista spagnolo Calixto Bieito, moto per la sua radicale interpretazione di opere classiche, in un allestimento con le scene di Anna Kirsch, i costumi di Ingo Krügler, le luci di Michael Bauer.

“Ciò che lega questi due capolavori è la condizione di claustrofobica prigionia, mentale e fisica, che attanaglia e annienta i protagonisti, cui si unisce la loro speranza delusa – racconta Mariotti – Entrambi sono prigionieri di un destino che non possono cambiare. Suor Angelica è stata privata del diritto di amare e di essere madre e per questo amore ritenuto colpevole è stata rinchiusa in un monastero. Trascorsi sette anni, riceve la visita della zia principessa che le dice di averla esclusa dal testamento e la informa che suo figlio è morto. Sopravvivere alla morte del proprio figlio è un dolore impossibile da superare. Suor Angelica non è il primo personaggio femminile di Puccini che soffre per amore. Nel Prigioniero l’uomo sotto tortura striscia ormai come un verme inerme, ma a differenza di Suor Angelica trova nel carceriere un appiglio, una speranza, ma poi si trova davanti grande inquisitore e capisce di essere stato tradito. Ma è l’amore per la vita il segnale di questo capolavori”.

Il progetto del Trittico pucciniano ricomposto nasce per il centenario della morte di Puccini (nel 2024) accostando ciascuna opera del Trittico a un’opera contemporanea per affinità tematica: Il tabarro/Il castello del Principe Barbablù racconta l’incomunicabilità della coppia, Gianni Schicchi/L’heure espagnole ruota intorno ai drammi familiari, mentre Suor Angelica/Il Prigioniero, ideato anche per i 50 anni dalla scomparsa di Dallapiccola si raccontano violenza e la privazione della libertà attraverso il fanatismo religioso.
“Quando avevo 14 anni Roma era la mia città perché Visconti, Rossellini, Pasolini, Bertolucci, Vittorio De Sica erano parte della mia cultura e Roma è sempre stata con me. Sono molto contentato del lavoro del teatro e apprezzo la scelta di Mariotti per la combinazione Suor Angelica/Il prigioniero. Queste due opere rappresentano lo specchi del ventesimo secolo con la prima e la seconda guerra mondiale e tutto l’orrore e il trauma – spiega il regista – Il viaggio interiore dei due personaggi è molto simile: scoprono la luce della speranza e come sono stati manipolati, ma c’è la pace della morte. Abbiamo voluto creare in Suor Angelica un pezzo medievale perché sarebbe stato ovvio ambientarlo nell’attualità. Il prigioniero comincia come la fine della seconda guerra mondiale: ho pensato a Guido Pasolini, fratello di Pier Paolo che è stato ucciso dai partigiani e ho pensato di cominciare con questa idea e spostarmi un sera digitale con ubi contrasto primitivo per arrivare alle origini dell’umanità”.

Protagonista di Suor Angelica (del 1919) affidato solo a voi femminili, è il soprano Corinne Winters, vincitrice dell’OPER! AWARD 2025 come ‘miglior cantante femminile’, che torna a Roma dopo i grandiosi successi dei Dialogues des Carmélites o Káťa Kabanová. Si alterna nello stesso ruolo il soprano spagnolo Yolanda Auyanet (24 e 27 aprile), al debutto come Suor Angelica, ma già Tosca lo scorso marzo proprio a Roma.
Debutto al Costanzi per Marie-Nicole Lemieux, la zia Principessa. In scena anche Annunziata Vestri (Badessa), Irene Savignano (Suora Zelatrice), Carlotta Vichi (Maestra delle Novizie), Laura Cherici (Suor Genovieffa), Ilaria Sicignano (Suor Dolcina), Marianna Mappa (Prima cercatrice), Claudia Farneti (Seconda cercatrice), Caterina D’Angelo (Seconda conversa) e, dal progetto ‘Fabbrica’ Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Jessica Ricci (Suor Osmina / La novizia), Maria Elena Pepi (Suora infermiera) e Sofia Barbashova (Prima conversa).
Protagonista del Prigioniero, opera in un prologo e 1 atto, su musica e libretto di Luigi Dallapiccola, ispirato al racconto La torture par l’espérance di Philippe-Auguste Villiers de l’Isle Adam e al romanzo La légende d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak (1868) di Charles de Coster che ha debuttato nel 1950, è il baritono Mattia Olivieri che dopo una carriera internazionale torna al Costanzi dopo il Così fan tutte firmata da Graham Vick (2016/17). Accanto a lui Ángeles Blancas nella parte della Madre e John Daszak (Il Carceriere/Il Grande Inquisitore), Arturo Espinosa (Secondo Sacerdote) e Nicola Straniero (Primo sacerdote), talento diplomato del progetto ‘Fabbrica’ Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma.
“In Suor Angelica è commovente vedere come Puccini, con delicate tinte color pastello, descriva un universo femminile composto da donne di differenti caratteri e temperamenti, che il voto preso non può e non deve nascondere – racconta Mariotti – Diversa è l’atmosfera del Prigioniero, la cui indicazione iniziale del compositore, “stridente”, introduce subito in un clima di orrore, delirio e crudeltà. Può una madre sopravvivere al proprio figlio torturato? Può un essere umano avere ancora la forza di sperare nella libertà? Può un’amicizia rivelarsi talmente crudele dopo averti fatto sognare la fine dei tormenti? Queste sono le situazioni descritte dalla musica di Dallapiccola, che alterna momenti di lancinante violenza ad altri più onirici”.
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Ciro Visco con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma dirette dal maestro Alberto de Sanctis.
La prima rappresentazione del dittico Suor Angelica / Il Prigioniero, diretto da Michele Mariotti con la regia di Calixto Bieito, sarà in scena mercoledì 23 aprile (ore 20), è trasmessa in diretta su Radio3 Rai e ripresa da Rai Cultura. Cinque le repliche, giovedì 24 aprile (ore 20), sabato 26 (ore 18), domenica 27 (ore 16.30), martedì 29 aprile (ore 20) e venerdì 2 maggio (ore 20). Info e biglietti operaroma.it
Fabiana Raponi