Trifonov per un recital pianistico e il Trittico Primaverile di Lorenzo Viotti animano la settimana dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Tra i pianisti più straordinari della sua generazione, Daniil Trifonov torna sul palco della Sala Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica di Roma) mercoledì 5 febbraio alle ore 20.30, per un recital che promette di incantare il pubblico grazie alla inconfondibile maestria ed energia travolgente del maestro. Descritto dal New York Times come un artista che ha “incendiato la scena della musica classica”, Trifonov presenterà un programma raffinato, che lo vedrà protagonista assoluto di una serata tutta dedicata alle scintillanti e virtuosistiche pagine di Čajkovskij e Chopin, fino a raggiungere l’America di Barber.
Pianista vincitore di un Grammy Award, Trifonov ha debuttato a Santa Cecilia nel 2012 come rivelazione nel Gala Rachmaninoff nel 2012, e da allora è stato ospite dell’Accademia in più occasioni. Il 5 febbraio, il concerto si aprirà e chiuderà con musiche di Čajkovskij, compositore compatriota di Trifonov, di cui sarà eseguita la Sonata per pianoforte n. 2 in apertura, mentre, a conclusione del recital, echeggeranno le note di uno dei suoi più noti balletti, La bella addormentata, in un arrangiamento per pianoforte solo di Mikhail Pletnev.
La prima parte del programma vedrà anche l’esecuzione di una selezione di Valzer di Chopin, che permetteranno al pubblico di addentrarsi nella ricca produzione del compositore polacco. A seguire, l’esecuzione della Sonata per pianoforte op. 26 di Samuel Barber, una delle opere più virtuosistiche e apprezzate del compositore statunitense. Un brano che metterà in risalto la tecnica impeccabile di Trifonov e le sue qualità comunicative da interprete.
Questo recital rappresenta un’occasione unica per ascoltare Trifonov in una performance che spazia dal romanticismo di Čajkovskij e Chopin alla modernità di Barber, un viaggio nel cuore della musica pianistica a cavallo di due secoli.
La Primavera arriva a Santa Cecilia sotto la direzione di Lorenzo Viotti con un programma che, attraverso le musiche di tre diversi compositori, intende raffigurare questa stagione in ogni sua forma. Giovedì 6 febbraio alle ore 19.30 (repliche venerdì 7 alle ore 20.30 e sabato 8 alle ore 18) Viotti dirigerà l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nella Sala Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica) nella Sinfonia n.1 “Primavera” di Schumann, in Printemps di Debussy e, per la prima volta a Santa Cecilia, nel Funerale della Primavera di Zemlinsky. Sul palco, accanto al direttore, saranno presenti il soprano Siobhan Stagg e il baritono Oleksandr Pushniak.
Figlio d’arte, Viotti è salito alla ribalta internazionale nell’ultimo decennio e nonostante la giovane età ha già guidato importanti orchestre europee in un’escalation senza sosta che l’ha già portato sul podio di Santa Cecilia nel 2021.
Prima tappa del programma sarà la Sinfonia n. 1 “Primavera” di Schumann, che rispecchia perfettamente l’entusiasmo e la freschezza di questa stagione: composta nel 1841, l’opera è caratterizzata da un andamento luminoso e ottimista che allude alla ‘rinascita’ primaverile. A seguire, il celebre Printemps di Claude Debussy, composto nel 1884 durante il suo soggiorno a Roma, città in cui è ospitato per aver vinto il prestigioso Prix de Rome; rappresenta una riflessione più personale sulla stagione. Nella sua lettera a un amico, Debussy descrive la sua intenzione di non fornire tanto una mera descrizione della primavera, quanto esprimere un viaggio emotivo attraverso la natura: dalla lenta e sofferente origine della vita alla gioia trionfante di rinascere a nuova vita.
Infine, il programma si conclude con un brano mai eseguito prima a Santa Cecilia: Il funerale della Primavera di Zemlinsky, in cui è narrato un funerale allegorico organizzato per la Primavera che, tragicamente stroncata dalla forza dei raggi del sole estivo, si appresta a rinascere.