Domenica 9 febbraio 2025 ore 18
TEATRO OFFICINA
presenta
Domenica 9 febbraio 2025 ore 18
LA CURA
Due spettacoli teatrali sul tema della cura
Il tema della cura è caro al Teatro Officina che lo esplora con una duplice modalità. Da una parte con progetti dedicati ai fragili, agli ammalati e agli operatori del mondo della sanità dei quali raccoglie i vissuti attraverso operatori specializzati e li elabora al fine di una restituzione teatrale finale. Dall’altra il tema viene proposto anche attraverso lo strumento del teatro con testi d’autore. La scelta stavolta è caduta su due testi scritti da medici specialisti che nell’ambito della loro attività clinica si sono dedicati anche al miglioramento della relazione medico-paziente considerandola uno degli elementi fondanti del percorso di cura.
“Uomo mortale” e “Il neoplastico” due testi densi di riflessioni sul vivere e morire.
Due pièces che fanno parte del ciclo Medicina Narrativa. Un filone di ricerca che il Teatro Officina coltiva da ormai due decenni insieme a medici, infermieri e malati, raccogliendo ed elaborando le narrazioni di chi ha attraversato o accudito il dolore. Una pratica che si sta ampiamente diffondendo negli Ospedali così come nei corsi di laurea in Scienze Mediche e in Scienze della Formazione. Teatro Officina è parte del Master e del Centro Studi in “Medical Humanities” dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. L’obiettivo non è solo di umanizzare una medicina sempre più soffocata dalla tecnica, ma anche di sviluppare le sensibilità umane del medico e del malato, perché aprano la strada all’ascolto, all’empatia, alla conoscenza di sé. La malattia diventa così un percorso di conoscenza, di apertura al dolore (proprio e altrui) e alla vita interiore, alla dimensione invisibile – ma altrettanto costitutiva – della realtà.
UOMO MORTALE – del dott. Giuseppe Naretto
Con Massimo de Vita e Daniela Airoldi Bianchi
Un testo che riflette in profondità sul senso del vivere e del morire.
Una figlia medico si trova di fronte alla diagnosi infausta del padre: un tumore che non lascia scampo. Come rispondere alle domande sempre più ficcanti e precise del padre che vuole sapere che male ha e se mai guarirà? Un dialogo serrato che, superando le prime comprensibili e umane reticenze, riesce a scandagliare in profondità il senso del vivere e del morire, arrestandosi con rigore e sobrietà su quella soglia che noi umani non possiamo oltrepassare, perché – semplicemente – non abbiamo esperienza del morire, non siamo mai morti.
“Non ci si può avvicinare alla morte, o preparare alla morte, perché finché si è vivi, la morte in fondo non esiste. Finché si è vivi.”
Giuseppe Naretto, torinese, è medico e dopo aver lavorato in un reparto di rianimazione, nel periodo della lotta contro il Covid è passato ad occuparsi di cure palliative divenendo responsabile delle cure palliative dell’ASL città di Torino.
Dal 2006 si occupa in modo particolare del miglioramento della relazione all’interno dei processi di cura, sia all’interno della propria struttura ospedaliera, sia in collaborazione con enti istituzionali come il GiViTI (gruppo collaborativo di terapie intensive italiane che promuove progetti di ricerca indipendenti) e il Centro Nazionale Trapianti.
Per il Coordinamento Regionale dei Prelievi e delle Donazioni di Organi e Tessuti del Piemonte ha scritto il testo teatrale “Due di Cuori”, e la favola per bambini “Le avventure della famiglia Organelli” (Sestante Edizioni).
Sempre con Sestante Edizioni pubblica nel 2009 e nel 2010 i due romanzi: “Notti di guardia” e “I confini del giorno”.
Nel 2012 Ponte alle Grazie decide di ripubblicare “Notti di guardia” in una edizione ampliata e rivista che introduce il personaggio di una originale serie investigativa: il dottor Massimo Dighera. Sempre per Ponte alle Grazie, una nuova avventura del medico investigatore, dal titolo: “L’orizzonte capovolto”.
Per il teatro ha scritto: “Respiri” (vincitore del Premio Fersen 2004, pubblicato nell’antologia dedicata al premio dalla casa editrice Editoria & Spettacolo); “Uomo mortale” (prodotto nel 2005 e rappresentato dal Teatro Officina di Milano); “La famiglia Organelli”, storia per i più piccoli sul tema donazione e trapianto (con la collaborazione del Centro Nazionale Trapianti e del Centro Regionale dei Prelievi del Piemonte).
E’ uno dei tre operatori sanitari autori del blog nottidiguardia.it
IL NEOPLASTICO – Dal racconto del dott. Marcello Pili
Con Stefano Grignani
Un toccante monologo in cui un medico di base, intercettando lo sguardo di un malato, vi legge con esatta chiarezza ciò che resta spesso come un non-detto del “fine vita”, quel grumo non solo di sofferenza ma anche di sapienza che la malattia mortale segretamente porta con sé.
Marcello Pili, medico specialista in Cardiologia e Medicina dello sport, esercita la sua attività in Sardegna dove a studiato nella città di Cagliari. Il suo testo teatrale “Il Neoplastico”, ha vinto il Premio Biennale “Guido Venosta” per le ricerche volte allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici alle neoplasie.
Ingresso a offerta libera come contributo per la spesa del nuovo impianto di riscaldamento
Prenotazioni su www.teatroofficina.it
TEATRO OFFICINA via Sant’Elembardo, 2 Milano | MM1 Gorla | info@teatroofficina.it | www.teatroofficina.it | 02.2553200
Ufficio stampa per il Teatro Officina