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Teatrionline > Blog > Prosa > Teatro Argentina, Silvio Orlando in “Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato)”
ProsaRecensioni/Articoli

Teatro Argentina, Silvio Orlando in “Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato)”

Fabiana Raponi
Ultima modifica: 13 Maggio 2019 10:42
Fabiana Raponi
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Silvio Orlando
Foto di Maria Laura Antonelli
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Silvio Orlando
Foto di Maria Laura Antonelli

Si chiama solitudine sociale, ma è il male di vivere contemporaneo: è intorno a questa moderna patologia che Lucia Calamaro, Premio Hystrio 2019 alla drammaturgia, ha costruito il suo ultimo lavoro, Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato) interpretato da Silvio Orlando e in scena dal 14 al 19 maggio al Teatro Argentina di Roma.

“Essere isolati dalla società è un male oscuro e insidioso” racconta la Calamaro che ha scritto e diretto il testo individuando in Silvio Orlando “un attore unico. Capace di scatenare per la sua resa assoluta al palco, le empatie di ogni spettatore, e con le sue corde squisitamente tragicomiche, di suscitare riquestionamenti, emozioni ed azioni nel suo pubblico”.

Orlando interpreta il ruolo di un uomo che confonde la realtà e i desideri e che vive accanto all’esistenza e non più dentro la realtà: ha deciso di non camminare più, ma la sua è una scelta consapevole di non vita dopo la morte della moglie di cui ricorre il decimo anniversario della scomparsa. L’uomo ha collezionato nel corso degli anni tante diverse manie e ha deciso che non vuole più camminare, vuole restare fermo e continuare ad abitare nel villaggio spopolato dove si è rifugiato da tre anni a questa parte. La sua scelta di vita viene in qualche modo scossa dall’attivo dei figli e del fratello maggiore Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini e Maria Laura Rondanini, proprio in occasione della messa in memoria della moglie morta: l’arrivo dei parenti scatenerà una serie di sconvolgimenti nella vita di Silvio. Emergeranno simpatie, ma anche inevitabili rese dei conti per un uomo che è rimasto isolato dalla società e di cui i parenti non si sono mai curati troppo.

E lo spettacolo, dai toni tragicomici, è decisamente autobiografico: l’autrice-regista ammette di aver conosciuto la piaga della solitudine sociale sulla sua pelle, un disturbo avallato da due studi presentati in occasione del 125° incontro annuale dell’American Psychological Association (APA).

L’uomo è un animale sociale che ha necessità del contatto con gli altri, ma la società si sia evolvendo in un’altra direzione e la solitudine sta diventando una vera e propria epidemia sempre più diffusa anche fra i giovani: a scatenare l’empatia e le emozioni del pubblico, la presenza di Silvio Orlando che ha portato il testo in scena anche lo scorso anno al Festival di Spoleto. Uno spettacolo che racconta della “solitudine sociale” il più tremendo e contemporanei dei mali in circolazione, scatenando il coinvolgimento del pubblico. Biglietti: da 40€ a 13 €, Orari spettacoli: prima ore 21.00 martedì e venerdì ore 21.00, mercoledì e sabato ore 19.00, giovedì e domenica ore 17.00, Biglietteria: 06.684.000.311/314 www.teatrodiroma.net.

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