Daniel Harding apre la stagione con Die Walküre di Richard Wagner
Die Walküre
di Richard Wagner in forma scenica, diretta da Daniel Harding con la regia di Vincent Huguet, apre il 23 ottobre (repliche il 25 e il 27 ottobre) la stagione 2025/2026 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Già annunciata da due anni, il primo capitolo del Ring (assente a Roma dal 1961) è un’inaugurazione imponente che segnerà anche l’avvio delle prossime stagioni che sembrano essere già contraddistinte dal nuovo corso di Santa Cecilia messo a punto da Massimo Biscardi, neo presidente-sovrintendente che si è insediato da pochi mesi.
Classica, presente, eterna è il claim della nuova stagione ceciliana che riflettendo l’idea di musica di Biscardi, affianca ai grandi capolavori della tradizione, la musica contemporanea e i suoi nuovi orizzonti artistici, i lavori dei compositori della scena nazionale.
“È una stagione di cambiamento. Santa Cecilia si presenta alla città come il luogo della musica sinfonica ma vuole identificarsi con il luogo dove vive e lavora – le parole di Biscardi in occasione dell’affollatissima conferenza stampa di presentazione – Dobbiamo far capire a tutti che a Roma esiste un luogo della musica classica, l’Auditorium di Renzo Piano, che è bellissimo esattamente come le sale da concerto di Berlino e Parigi”.
Il cambiamento passa anche attraverso la trasformazione ad hoc della lSala Santa Cecilia pronta a diventare un vero e proprio spazio scenico, ma anche attraverso la revisione dei settori della sala per offrire una migliore disposizione del pubblico così come cambia l’orario dei concerti sinfonici del giovedì e venerdì che viene uniformato alle ore 20, mentre il concerto del sabato resta invariato alle ore 18.
Al secondo anno da Direttore Musicale, Daniel Harding, sarà sul podio ceciliano per otto produzioni e tre importanti tour internazionali.
“Ora sono direttore solo qui a Roma – esordisce Harding riferendosi alla conclusione della sua lunga esperienza alla guida dell’orchestra sinfonica della Radio Svedese – In un solo anno abbiamo fatto passi enormi e ogni concerto è stata una scoperta. Il programma è di una ricchezza straordinaria e l’orchestra è fantastica”.
Harding guiderà la sua Orchestra in otto concerti: dopo l’inaugurazione prosegue il ciclo di Mahler, con la Terza Sinfonia e la Quarta Sinfonia, accostate alla prima italiana del Concerto per violino n. 7 di Alexey Shor che verrà eseguito da Gil Shaham. Spazio poi a La Creazione di Haydn e il concerto con il pianista Daniil Trifonov per il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms, all’appuntamento con il Concerto per pianoforte n. 1 con Igor Levit. Verdi, Rachmaninoff e il Concerto in sol di Ravel eseguito dal più giovane vincitore del Van Cliburn, Yunchan Lim al centro del nuovo appuntamento con Harding che sarà anche in tour in Asia.
I più importanti nomi della scena internazionale, fra ritorni e debutti, oltre alle numerose tournée internazionali, restano il cuore di Santa Cecilia che torna ad ospitare grandi direttori e grandi solisti. Tra i protagonisti Myung-Whun Chung con il Requiem di Verdi, Daniele Gatti per un programma fra Brahms e Schumann, Manfred Honeck fra Čajkovskij e Dvořák, Sir John Eliot Gardiner fra Schumann e Prokovev con il pianoforte di Alessandro Taverna, Rinaldo Alessandrini fra Vivaldi e Bach e tra gli altri anche John Adams, Tugan Sokhiev, Jakub Hrusa.
Atteso il ritorno del direttore emerito dell’Accademia, Antonio Pappano che con due concerti speciali, la“Grosse Messe” di Anton Brucknere e il Concerto per violino di Šostakovič con Leonidas Kavakos.
Fra i ritorni, dopo 19 anni di assenza, anche quello del direttore svizzero Charles Dutoit, socialista del repertorio francese con La damnation de Faust di Hector Berlioz.
Numerosi i debutti attesi sul podio dell’Orchestra ceciliana, quelli del greco Teodor Currentzis con la Sinfonia n. 13 “Babij Jar” di Šostakovič, sul podio anche della “sua“ Orchestra Utopia, del ceco Petr Popelka, fra Stravinskij, Martinů, Čajkovskij e Gershwin, della tedesca Joana Mallwitz e del direttore rumeno Cristian Mačelaru, ma non mancheranno giovani solisti, come il violoncellista Sheku Kanneh-Mason.
Arrivano a venti i concerti in abbonamento della stagione da camera che si apre con un trio d’d’eccezione, Lisa Batiashvili, Gautier Capuçon e Jean-Yves Thibaudet per un programma fra Rachmaninoff, Debussy e Dvořák, fra i protagonisti della stagione anche Les Musiciens du Louvre con Marc Minkowski e l’omaggio ad Alessandro Scarlatti con il Coro dell’Accademia e l’ensemble Accademia Ghislieri, i pianisti András Schiff, Lang Lang, Grigory Sokolov, Andrea Lucchesini, Beatrice Rana, l’ensemble English Baroque Soloists per il Messiah di Händel, la violinista Isabelle Faust. Spazio al Quatuor Ébène per un progetto speciale dedicato all’integrale dei Quartetti di Beethoven. Info e dettagli su santacecilia.it
Fabiana Raponi

