All’interno della Stagione del Teatro Astra di Torino va in scena “Polittico dell’infamia” di Anagoor, compagnia fondata da Simone Derai e Paola Dallan a Castelfranco Veneto nel 2000, configurandosi fin da subito come un esperimento di collettività. Oggi alla direzione di Simone Derai e Marco Menegoni si affiancano le presenze costanti di Patrizia Vercesi, Mauro Martinuz e Giulio Favotto, Monica Tonietto, Gayané Movsisyan, Piero Ramella, mentre continuano a unirsi artisti e professionisti che ne arricchiscono il percorso e ne rimarcano la natura di collettivo. Il teatro di Anagoor risponde a un’estetica iconica che precipita in diversi formati finali dove performing art, filosofia, letteratura e scena ipermediale entrano in dialogo, pretendendo tuttavia, con forza e in virtù della natura di quest’arte, di rimanere teatro. Il Polittico dell’infamia è un dipinto teatrale a più ante, multimediale e multilingue, che indaga il rapporto tra arte, violenza e testimonianza. Ispirato al romanzo Trittico dell’infamia dello scrittore colombiano Pablo Montoya, lo spettacolo tende il proprio arco tra due opere d’arte del Cinquecento: le incisioni di Theodore de Bry, che illustrano il genocidio degli indigeni nelle Americhe, e Il Massacro di San Bartolomeo di François Dubois, la più celebre rappresentazione dello sterminio degli ugonotti da parte dei cattolici francesi. Se de Bry fu un testimone solo indiretto della Conquista spagnola, non avendo egli mai attraversato l’oceano, Dubois fu più che un testimone: sopravvisse alla strage di Parigi, della cui violenza non avrebbe voluto lasciare memoria. La ricerca di Anagoor si muove fra precipitato visivo, risultato estetico, segni performativi e visioni sonore che fanno da contraltare emotivo alla crudeltà della violenza, dell’eccidio e della cieca ferocia dell’uomo. In scena è tutto esposto, il simbolo dell’innocenza violata, l’uomo nella versione del buon selvaggio, oscurato e spento nel nero dell’annientamento mentre con serafica crudeltà vengono illustrate le tavole di Theodore de Bry, testimonianza potentissima del grido muto di un popolo cancellato dalla terra, sacrificato sull’altare di una cupidigia travestita da civilizzazione, che tanto echeggia nei teatri di guerra attuali. Ed è su questo dispositivo semiotico che si innesta il dialogo in tedesco e ribadito in idioma italico fra de Bry e Dubois, entrambi estinti e mai tra loro incontratosi in questa linea temporale, ma i cui interrogativi sono gli stessi, mentre sugli schermi calati dall’alto appaiono in biacca e lacrime nere in una distanza di tempi, stati e corporeità differenziati. Come dire, esprimere, quale pudore infrangere, quale senso dare a questa testimonianza? Come poter manifestare l’orrore e l’annullamento di ogni umanità? E quale orizzonte di significanza può avere questo tentativo frustrato fin dal suo inizio? Nessuna risposta è data, solo la testimonianza di dolore, colore e sparizione, bianco latte di una Parigi devastata dal silenzio ottuso del sangue. E così in 2 ore di pura rappresentazione Anagoor genera meccanismo scenico di segni e orizzonti, collidendo epoche e sofferenze, analizzando con ferocia e spietatezza gli effetti dell’annullamento dell’umano sull’altare del potere.
Visto il 10 aprile 2025
Teatro Astra – Torino
Polittico dell’infamia
di
ANAGOOR
drammaturgia
Simone Derai, Piero Ramella
traduzione dall’italiano
Paola Barbon
con
Marco Menegoni, Gayane Movsisyan, Piero Ramella, Aurora Rò, Monica Tonietto
e con
Roberto Ciulli (Theodore de Bry), Rupert J. Seidl (François Dubois)
musica e sound design
Mauro Martinuz
progettazione scenica e luci
Simone Derai
costumi
Fabio lo Piparo, Simone Derai, Nicolao Atelier
scultura mobile
Istvan Zimmermann, Giovanna Amoroso – Plastikart Studio
hat
Jcosky Hats
video
Simone Derai, Giulio Favotto
direzione della fotografia e post produzione
Giulio Favotto
consulente per i movimenti
Luca Altavilla
assistenza al progetto, assistenza alla produzione
Marco Menegoni
aiuto regia
Marco Menegoni, Piero Ramella, Aurora Rò
regia
Simone Derai
organizzazione
Centrale Fies, Marco Menegoni
promozione e distribuzione
Domenico Garofalo
produzione
Anagoor 2025, Theater an der Ruhr, Centrale Fies, TPE – Teatro Piemonte Europa, La Contrada – Teatro Stabile di Trieste
si ringraziano
Pablo Montoya, Fernando Barrera Gutiérrez, Otium studio, Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna
crediti fotografici
Giulio Favotto
live video
Giulio Favotto
video editing e post-produzione
Giulio Favotto, Simone Derai, Marco Menegoni, Mauro Martinuz