Ultima ripresa della Tosca dal 9 al 13 maggio con Anna Pirozzi, Luciano Ganci e Ariunbaatar Ganbaatar. Il 10 maggio il concerto sinfonico
James Conlon
è il protagonista assoluto dei prossimi appuntamenti del Teatro dell’Opera di Roma: il direttore statunitense torna sul podio del Costanzi per l’ultima ripresa di stagione della Tosca di Puccini (dal 9 al 13 maggio) e per il concerto sinfonico (10 maggio ore 20.00) che vede in programma due celebri quinte, la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Beethoven e la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Šostakovič.
Sul podio dell’orchestra della Fondazione capitolina, Conlon, direttore Direttore musicale della Los Angeles Opera dal 2006, e già alla guida di celebri istituzioni, tra cui l’Opéra di Parigi, proporrà le ultime tre recite di stagione della Tosca di Puccini (venerdì 9 maggio (ore 20), domenica 11 (ore 16.30) e martedì 13 (ore 20) celebrata in occasione dei 125 anni dell’opera. Torna in scena l’amatissima versione storica della prima rappresentazione assoluta, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 a partire dagli originali bozzetti e, da allora, in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi, ripresa in questa occasione da Arianna Salzano. Scene e costumi di Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti. Unico il cast per le tre recite previste con Anna Pirozzi nel ruolo di Tosca, Luciano Ganci nel ruolo di Cavaradossi, Ariunbaatar Ganbaatar, al debutto all’Opera di Roma, nel ruolo di Scarpia. Accanto a loro Luciano Leoni (Cesare Angelotti), Domenico Colaianni (Sagrestano) e Matteo Mezzaro (Spoletta), anche lui al suo primo impegno al Costanzi.

In scena anche il Coro, diretto da Ciro Visco con la partecipazione della Scuola di Canto Corale.
È ancora possibile visitare la mostra ‘Tosca 125. Oltre la scena’, allestita nella sala-museo al terzo piano del Costanzi (curata da Giuliano Danieli, Maria Pia Ferraris, Pierluigi Ledda e Alessandra Malusardi), un interessante percorso espositivo in sette tappe, che svela le origini di Tosca nell’omonimo dramma di Victorien Sardou raccontando aspetti poco noti del lavoro del compositore, del suo editore e dei suoi librettisti e illustrando come vennero concepite scene, costumi e attrezzeria dell’originario allestimento di Adolf Hohenstein mostrando anche come il Teatro dell’Opera abbia ricostruito il pregiato allestimento storico.
Fra una recita e l’altra di Tosca, James Conlon è anche impegnato nel concerto sinfonico con l’Orchestra dell’Opera di Roma, sabato 10 maggio alle ore 20 per le Quinte di Beethoven e Šostakovič.
In apertura la celeberrima Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven, scritta fra il 1804 e il 1808, definita dallo stesso compositore «il destino che bussa alla porta», a seguire la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 diŠostakovič composta nel 1937 a seguito della censura di regime contro le tendenze formalistiche dell’opera Una Lady Macbeth del Distretto di Mcensk. Šostakovič ritirò la Quarta Sinfonia e presentò la Quinta in occasione del ventesimo anniversario della Rivoluzione d’ottobre: la Quionata presenta, ma solo in apparenza, un linguaggio semplificato e ottimistico che rientra nei canoni del realismo socialista imposto dal regime, ma mantiene intatta la personalità autoscale del compositore che riuscì a ottenere un immediato riscatto sociale.
Info e biglietti operaroma.it.
Fabiana Raponi

